Crescere in un cortile dà una marcia in più: insegna a scavalcare muretti e ringhiere, a segnare il territorio con gli altri cortili, a rispettare le regole del gioco, a cadere e rialzarsi, a sentirsi protetto e benedetto da una comunità. Torno nel mio cortile e da lì esploro la città e il mondo, scavalcando, arrampicandomi, giocando, sfidando, piangendo, cadendo e strillando, di gioia per le cose belle, di dolore per le cose meno belle. Tra i cortili di aria, di fuoco, di terra e di acqua solo una cosa fermerà l’attimo: l’odore del pancotto della nonna, saggezza capace di rinacciare orizzonti e idee, tempi e luoghi, ragione e sentimento.
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