Cari bambini e care bambine di Foggia
Cari bambini e care bambine di Foggia,
mi state a cuore, ho a cuore il vostro presente e soprattutto il vostro futuro. Ho avuto un’infanzia bellissima, molto felice e mi sento in dovere di assicurare la stessa bellezza e la stessa felicità ad ogni bambino ed ogni bambina, a cominciare da quelli di questa città.
So bene quanto vi faccia soffrire il vivere in una città con poco verde, con poche ludoteche, con poche biblioteche, poche piste ciclabili e quelle poche sono mal ridotte. Una città che non sappia essere a misura di bambino non è una città a misura di essere umano. Uno dei più grandi statisti della storia, Abramo Lincoln, era solito dire “Nessuno è così alto come quando si china per aiutare un bambino”. Per questo per anni mi sono dedicato ai vostri coetanei più poveri in Ecuador, in Bolivia, in Perù, in Angola, in Guinea Bissau. Ora sento che la mia vocazione è spendermi per i bambini di questa città. Il vostro problema è che non votate e, pertanto, i politici fanno finta che i bambini non esistano, per loro esistono solo le persone che possono votare. Ed allora io mi prendo l’impegno di portare la vostra voce, i vostri desideri e la vostra bellezza dentro il Comune di Foggia, dove chiederò con tutta la mia passione che ogni bambino e bambina di Foggia, senza distinzione di nazionalità, colore, religione, età, abbia accesso al diritto più bello sancito dalla Convenzione di New York sui Diritti del Fanciullo: il diritto al gioco, al tempo libero e alla cultura. Questo diritto, tanto caro al fanciullo che è in me e che non morirà mai, va garantito anche ai bambini che vivono in situazioni di disagio, a quelli ricoverati in ospedale, a quelli che vivono in periferia e soprattutto nelle bellissime borgate di Foggia. Ogni volta che penso ad un bambino che non sorride mi sento in colpa e sto male, malissimo.
Se i vostri genitori capiranno che nel momento in cui vanno a votare gli amministratori di questa città, essi sceglieranno anche per il futuro dei propri figli, allora possiamo stare tranquilli.
Altrimenti ci sarà davvero da preoccuparsi.
massimiliano arena
Care mamme e cari papà di Foggia,
mi state a cuore, voi per me siete i veri eroi moderni, specie quando le difficoltà economiche aumentano la vostra capacità di non far mancare nulla ai vostri figli. Spesso giro nelle scuole di Foggia e provincia, incontrando i genitori per parlare loro dei rischi legati a internet e mettendoli in guardia dalla pedofilia sui social network e dal pericolo del cyber-bullismo. In questi incontri molti genitori lamentano che non hanno alternative a televisione, playstation e internet, in quanto il territorio non offre adeguate soluzioni ludiche, sportive ed educative. Vero, verissimo, c’è scarsa attenzione agli spazi per i bambini e così siete costretti ad arrendervi di fronte alla tecnologia. L’altra vostra spina nel cuore è il pensiero che presto i figli dovranno essere costretti ad abbandonare Foggia per realizzarsi come uomini e come donne. Questo perché la nostra terra, in realtà molto ricca di cultura, tradizione, paesaggi e arte, non è mai stata amata da chi se ne è finto paladino e per questo vi ha sempre chiesto il voto, e poi, una volta eletto, vi ha chiesto qualcosa in cambio per aiutare i vostri figli a rimanere a Foggia.
Sogno una città in cui un genitore in difficoltà abbia un servizio sociale dotato di tutti i mezzi per sostenerlo, a partire dai genitori che perdono il lavoro e dai genitori separati, perché la separazione dei genitori genera impoverimento della famiglia e turbamento nei figli. Sogno una città che faccia di tutto per lanciare i propri figli verso la vita e li protegga dal male e dalle insidie del mondo. Sogno genitori che il sabato e la domenica debbano avere solo l’imbarazzo della scelta tra le varie alternative ludiche, sportive, artistiche e culturali che Foggia offrirà loro. Sogno genitori che portano in discarica la Playstation e la Nintendo, perché la politica li ha affiancati nella battaglia contro questi due mostri sacri del tempo libero dei propri figli. Sogno genitori che non soffrano per la lontananza dei figli. Sogno genitori che quando votano sanno che quel voto è anche per rendere più liberi e felici i propri figli.
Io sogno in grande per i vostri figli, e voi?
massimiliano arena
Caro giovane e sognatore di Foggia,
mi stai a cuore, mi stanno a cuore i sogni che stai inseguendo. Desidero incontrarti per farti capire che la strada giusta è quella di non mollare mai, di credere sempre nei tuoi sogni. E se per strada dovessi incontrare qualche adulto che ti dice che i giovani e i sognatori non vanno mai da nessuna parte, fagli due pernacchie in faccia, una da parte tua, una da parte mia. La storia la fanno gli uomini e le donne che in maniera folle e grintosa affermano il diritto di vedere realizzati i propri sogni. Sii folle, sii affamato, sii ambizioso, ma sempre nel rispetto delle regole del gioco. Non arrenderti mai e afferma con il tuo voto il diritto ad una politica che ti metta nelle condizioni di avere le stesse opportunità di qualunque altro giovane. I tuoi sogni li devi difendere a denti stretti, come una leonessa difende i propri cuccioli dalle iene. In questo hai in me un alleato. Mi piacerebbe che tu possa viaggiare in giro per il mondo, che tu sia messo nelle condizioni di conoscere i paesi più poveri e capire quanto in realtà sei stato fortunato e quanto sei utile con le tue capacità. Voglio che la politica ti metta nelle condizioni di fare tutto ciò. I tuoi coetanei nord europei si concedono sei mesi sabbatici alla fine di ogni ciclo di studi, conoscendo culture e tradizioni che li arricchiscono e aprono la loro mente. In molte multinazionali, i cacciatori di cervelli chiedono di inserire nei curricula anche i viaggi fatti e le esperienze di volontariato nei paesi del terzo mondo. Voglio che la politica locale ti dia la possibilità di viaggiare, di fare esperienza in Africa, Asia e America Latina, al fianco delle popolazioni più povere. Voglio che la politica locale ti appoggi e ti sostenga in tutte le tue iniziative, imprenditoriali, sportive e culturali. Voglio che la politica locale ti conceda l’ opportunità di andare ad imparare arti e mestieri all’estero per poi tornare qui ed elevare la qualità della vita della città di Foggia.
Basta piangere. Basta alibi, è ora di prendere il tuo futuro in mano. L’industriale più forte in Italia, fondatore della Luxottica, Leonardo Del Vecchio, è cresciuto in orfanotrofio. Michele Ferrero, che gli contende il primato, è figlio di un pasticciere. Gente che dà lavoro a migliaia di famiglie.
Contattami, conosciamoci e insieme organizziamo una rivoluzione culturale a Foggia.
Questo è ciò che io voglio, ora dipende da te. E se ancora non voti, dipende dai tuoi genitori, ai quali dovrai dire che devono votare anche per te, per il tuo futuro.
massimiliano arena
Cari nonni e care nonne di Foggia,
mi state a cuore. Siete la parte più bella e più dolce della mia infanzia. Mi rendo sempre più conto che siete voi il pilastro di un’economia familiare in difficoltà, con le vostre modeste pensioni e i vostri risparmi, frutto di tanti piccoli sacrifici quotidiani, riuscite a continuare a far sorridere e gioire tanti nipotini che vedono i genitori perdere o rischiare il lavoro. In altri casi accogliete a casa i nipotini nel mentre i loro genitori, vostri figli, devono riprendere la valigia in mano e andare a cercare fortuna al Nord, cosa che pensavamo fosse terminata da tempo. Quando ciò avviene la politica non può e non deve lasciarvi senza aiuto, né può nascondersi dietro il solito motivo della scarsezza di fondi, non è possibile, non è giusto, non è onesto nei vostri riguardi. E soprattutto non è vero: i fondi ci sono.
La cosa che più mi commuove e che mi più dà da pensare è la vostra solitudine, specie nei mesi di calura estiva, in cui molti di voi rimangono da soli in casa, a fronteggiare i 40 gradi, con la sola compagnia della televisione o della radio. Anche qui la politica non può semplicemente affermare di non avere fondi, ma poi ricordarsi di voi quando si tratta di andare a votare. La politica deve attivare anche il volontariato e il servizio civile per portarvi conforto a casa, e in questo i giovani di Foggia sono una ricchezza che va messa a disposizione di chi soffre la povertà più grande, quella della solitudine. Se una persona mi sta cuore, allora la soluzione dei suoi problemi si trova sicuramente.
Infine abbiamo bisogno di voi per non perdere le tradizioni e la cultura di questa città. In un bellissimo esperimento portato avanti a Maria Grazia Barone, alcuni giovani dell’istituto alberghiero di Torre di Lama hanno avuto modo di imparare le antiche ricette foggiane insegnate loro dagli anziani ospiti della casa. Una generazione che non conosce il proprio passato non può avere un futuro. E, sempre grazie all’esempio di Maria Grazia Barone, ho in animo il sogno di portare nelle case degli anziani soli la possibilità di effettuare videochiamate ai figli e ai nipoti emigrati lontano per studio o per lavoro.
E infine lanciare il progetto Archivio della Memoria. Foggia raccontata dai foggiani, nei loro racconti, foto, ricordi, ricette, tradizioni.
massimiliano arena
Cari fratello e cara sorella diversamente abile,
mi stai a cuore, e al tempo stesso provo profonda vergogna. Una città dove per prendere un caffè al bar si parcheggia l’automobile dinanzi allo scivolo predisposto per te e per le mamme con i passeggini è una città senza anima, senza pietà, senza cuore. La battaglia contro questi imbecilli non deve essere abbandonata a quel coraggioso che di tanto in tanto lascia sul parabrezza di queste automobili un biglietto che li invita a essere meno egoisti (cosa difficile, l’imbecille è per sua natura egoista). Questa battaglia deve essere fatta propria dalla politica, che deve avere il coraggio di sanzionare pesantemente questi imbecilli.
Al tempo stesso la politica deve ripartire da te, assicurandoti uno standard di vita ottimale, attraverso la predisposizione di servizi dedicati. Non è vero che i fondi non ci sono. Il vero problema è che quando si pianificano le politiche e i programmi per migliorare la qualità della tua vita ci si chiude in tristi stanze, dove un ristretto cumulo di persone che si fregiano del titolo di esperti decidono cosa è meglio per te, senza interpellarti. In realtà la vera innovazione sta nell’ascoltare i diretti interessati e lasciare ai diretti interessati l’opportunità di scegliere per il meglio. Se un politico vuole fare qualcosa per te deve provare a vivere almeno un giorno come te.
Desidero riportarti al centro delle politiche cittadine. Sei troppo prezioso per lasciarti solo. Una persona che ha un handicap fisico o psichico e tuttavia riesce a sorridere e a far sorridere è il migliore inno alla vita, alla bellezza della vita. I giovani di questa città ti devono conoscere e trarre da te la forza per inseguire i propri sogni, nonostante le avversità della vita. Ma se nessuno si prende la briga di combinare questo incontro, mai si scatenerà l’energia che l’incontro tra te e i giovani foggiani sono certo che può generare.
Dimenticavo: sport, arte e cultura sono un tuo diritto fondamentale e io me lo voglio prendere come impegno per te.
massimiliano arena
Caro Commerciante onesto di Foggia,
mi stai a cuore, capisco il tuo dolore quando per giorni interi devi chiudere la tua attività con pochi scontrini battuti. Lo sgravio fiscale e il costo del lavoro sono appannaggio della politica nazionale e pertanto non tocco quella sfera. Al contempo, però, sono certo che la politica locale non possa semplicemente nascondersi dietro questa giustificazione. Il problema da porsi è come agevolare l’accesso di un maggior numero possibile di potenziali clienti. In primis una strategia dei parcheggi più in sintonia con la stragrande maggioranza delle sentenze di Cassazione, che impongono ai comuni, in ogni strada, di lasciare un lato adibito a sosta libera, non a pagamento, al massimo con un limite di una o due ore di sosta, funzionale agli avventori degli esercizi commerciali.
L’illuminazione, specie nei periodi di festa, è un incentivo psicologico fortissimo allo shopping e andrebbe pertanto favorito, insieme alle associazione di categoria dei commercianti e dei consumatori. Un incremento dei consumi si traduce in un incremento di introiti erariali, senza contare la ricaduta in termini occupazionali e di benessere.
La sicurezza fa di una città una comunità serena e fortemente accogliente. Senza un adeguato controllo delle strade la gente sarà sempre più propensa a fare acquisti fuori città, nei centri commerciali o su internet. E così la spina dorsale dell’economia foggiana (più dell’edilizia) affonderebbe inesorabilmente.
Foggia è base di lancio verso due mete mondiali del turismo religioso, San Giovanni Rotondo e Monte S. Angelo, e verso un meraviglioso paradiso terrestre, il Gargano. Sogno un piano di attrazione dei turisti di passaggio da Foggia verso queste mete: sarebbe da stupidi continuare a non intercettare questi flussi di turistici nel viaggio di andata e di ritorno.
Infine una proposta di legge regionale e nazionale che lancerò con una petizione (segui la mie petizioni on line su change.org): i commercianti che denunciano il racket del pizzo dovranno avere tre anni di esenzione da tutte le imposte comunali e regionali, e Comune e Regione dovranno fare da garanti nei mutui pendenti o nei nuovi fidi per il rinnovo dell’attività commerciale.
massimiliano arena
Caro artista di Foggia,
mi stai a cuore, e mi commuove la tua determinazione nel voler affermare che a Foggia è possibile fare cultura e farla bene. D’altronde, in barba a tanti luoghi comuni, Foggia gode della presenza di ben 5 librerie (senza contare quelle universitarie e professionali). Poi i piccoli teatri, che hanno per una città la stessa importanza dei parchi, sono i polmoni della società. Tutte le statistiche sociologiche e antropologiche affermano che laddove si investe in cultura, sotto qualsiasi forma di espressione, aumenta la qualità della vita e diminuiscono la microcriminalità e la corruzione. E allora dobbiamo sostenere i piccoli teatri, i corsi di scrittura creativa, i corsi di fotografia e pittura, i corsi di musica e valorizzare quel gioiello del Conservatorio. Se sosterremo i nostri artisti, mandandoli in giro per il mondo a imparare l’arte e riportarla qui…se sosterremo i nostri piccoli teatri e i corsi di scrittura e di poesia…se aiuteremo i librai a invitare gli scrittori più importanti, avremo donato a questa città qualcosa di tanto importante quanto un parco pieno di verde. Sogno, sogno in grande, e sono convinto che si possa fare, sì, si può fare, si deve fare. Se non lo facciamo rischiamo di diventare nell’arco di pochissimi anni una città senza giovani, senza artisti, senza sogni, senza polmoni. Come una città fantasma del Far West. E allora ecco la mia idea. Quattro festival internazionali a Foggia: teatro, musica popolare, letteratura per ragazzi, artisti di strada.
Chiudo con due idee: il primo, creare a Foggia una scuola internazionale di clown-terapia, che formi giovani clown dottori da inviare in tutto il mondo, a cominciare dagli ospedali dove sono ricoverati i bambini e le bambine di Foggia (Ospedali Riuniti e Casa Sollievo della Sofferenza); il secondo, portare il quadro “La ragazza con l’orecchino di perla” del Vermeer per almeno un giorno a Foggia. Dici che sono folle a sognare tutto ciò? Allora non sei un vero artista.
massimiliano arena
Caro genitore separato o divorziato di Foggia,
mi stai a cuore, conosco bene la tua sofferenza perché la vivo in prima persona ogni santo giorno nel mio studio legale e nelle aule di tribunale, nei locali del servizio sociale o presso i consultori familiari. Al di là dei problemi giudiziari che derivano da una separazione o da un divorzio, vi è tutta una serie di problematiche che solo tu che le vivi o chi ti è accanto può comprendere. In primo luogo la separazione o il divorzio si portano dietro un impoverimento del reddito e della qualità della vita. Ciò si ripercuote sia sui diretti interessati, gli adulti, sia su chi patisce maggiormente la disgregazione della famiglia, i figli, specie se piccoli. Una politica che si disinteressi di questi nuclei che attraversano il periodo della separazione, è una politica ipocrita e cieca. Se il padre lascia casa e deve trovarsene un’altra, con l’assegno di mantenimento a moglie e figli da pagare, magari ancora col muto sulla casa coniugale, rischia di trovarsi in seria difficoltà. Se la madre viene abbandonata dal padre nel sostegno morale e materiale dei figli, magari con un lavoro precario da difendere a denti stretti, deve ricorrere all’aiuto di parenti o iniziare lavoretti in nero. La famiglia che si disunisce deve cadere su una rete di protezione che le politiche sociali preparano ad hoc per loro, cominciare dalla mediazione familiare gratuita per tutti. I papà in difficoltà devono ricevere assistenza morale e materiale. La madri costrette a crescere da soli i figli devono poter contare su una serie di servizi gratuiti per loro stesse come per i propri figli. D’altronde i nostri genitori, quando c’era qualcosa in casa che non andava, cercavano di non farci pesare il momento negativo donandoci maggiore affetto. Lo stesso deve fare la politica con i figli dei genitori in difficoltà.
massimiliano arena
Caro animatore di parrocchia e di oratorio,
mi sta a cuore il tuo impegno gratuito, il tuo sforzo di regalare tempi e spazi alle giovani generazioni in ambienti sani e decontaminati da messaggi diseducativi. Solo tu hai inteso da tempo che è ora di smetterla di parlare di crisi economica. La vera e unica crisi di cui sia il caso di parlare è quella educativa. Abbiamo purtroppo perso molto tempo, troppe occasioni per far valere la funzione sociale e risocializzante delle parrocchie e degli oratori. Per certi politici la parrocchia è stata solo un luogo ove andare a elemosinare voti in cambio della promessa di lavori di ristrutturazione o di pacchi dono. Molti parroci hanno avuto il coraggio di rispedire al mittente queste offerte meschine di voti di scambio. Io vorrei in ogni parrocchia un confronto pubblico con i candidati degli altri schieramenti politici per discutere di anziani soli, di famiglie in difficoltà, di devianza minorile e disagio giovanile. Ci lamentiamo di come sia peggiorata la situazione in alcuni quartieri, ci preoccupa la microcriminalità. Ecco la risposta, ecco la risorse: gli oratori, le parrocchie. Entrambi devono essere protagonisti dei piani sociali di zona, beneficiando di oneri e onori del piano regolatore sociale. La parrocchia, l’oratorio, devono indirizzare la politica sociale, non subirla o sostenerla o adularla.
Voglio vedere fiorire un oratorio in ogni parrocchia, sostenuto da fondi pubblici, con spazi dedicati allo sport e alla cultura.
Voglio aiutarti a formarti, aggiornarti e specializzarti in pedagogia, affidandoti una sfida ardua ma affascinante, salvare la città dalla deriva educativa.
Voglio portare a Foggia l’esperimento dell’ORATORIO della FAMIGLIA: un oratorio vissuto da bambini, ragazzi e dai loro genitori, in cui tutta la famiglia si ritrova e fa scudo contro i messaggi diseducativi, in cui i genitori stessi diventano educatori ed animatori.
Voglio fare di Foggia un polo di eccellenza della pedagogia, un laboratorio europeo di studio e di lotta alla devianza minorile e al disagio giovanile.
massimiliano arena
Caro istruttore e animatore sportivo,
mi sta a cuore la tua passione per il benessere fisico e mentale della gente. Fare sport a Foggia è un’impresa e solo il tuo coraggio e la tua passione, al limite della follia, hanno acconsentito a tante persone, spesso giovani, di sperimentare uno sport nuovo o di continuare lo sport preferito. Gli spazi te li sei dovuti guadagnare da solo, lottando a denti stretti contro una politica che ora verrà a corteggiarti perché la tua società, la tua palestra, la tua associazione sono bacini di voti molto appetibili da parte degli squali della politica da quattro soldi.
Gli spazi ci sono, i fondi anche. Sai perché il politico di turno vuole farti credere il contrario? Perché vuole trasformare il tuo diritto in favore che egli deve concederti, secondo una concezione feudale del potere politico.
Lo spazio del boschetto della Villa Comunale per me sarà una palestra a cielo aperto, data in gestione gratuita ogni mese ad una palestra o ad un’associazione diversa, che ne curerà la manutenzione e il calendario delle attività: chi sarà più bravo avrà più ritorno in termini di immagine.
Ad ogni scuola elementare e media dovrà essere garantito accesso libero al campo di atletica per avvicinare quanti più bambini possibili allo sport, e se i fondi non ci sono si potrebbe pensare alla stessa idea di cui sopra per il boschetto della villa comunale o darlo in comodato ad uno sponsor per dieci anni.
Ai migliori talenti dovranno essere finanziati stage nelle migliori società sportive italiane ed europee. L’Istituto di Scienze Motorie dovrà essere riconosciuto come il motore del benessere psico-fisico dei foggiani. A Cesena, in pochi anni, hanno creato la Wellness Valley, sulla scorta della geniale intuizione di Nerio Alessandri, fondatore della Technogym. A Foggia vi garantisco che conosco istruttori sportivi che avrebbero le capacità per fare anche meglio, basta metterli nelle condizioni di poterlo fare.
A chi pratica sport dovrà essere concessa detrazione fiscale dalle tasse comunali e la fruibilità di servizi gratuiti: mensa scolastica, trasporto urbano ed extra urbano, parcheggio.
A chi va in biciletta, in una città totalmente pianeggiante, andranno riconosciuti meriti e benefici immensi. Non basta l’esperimento dello bike-sharing: è stato studiato male ed in effetti funziona poco. Dobbiamo premiare chi schioda le chiappe dai sedili delle automobili e incentivare tanti altri fondoschiena a schiodarsi dai sedili delle automobili. Bisogna avere il coraggio di dire che andare in auto, a Foggia, è da sciocchi, costa di più, ci metti più tempo e inoltre non conviene alla salute. In Francia il lavoratore che va in bici ottiene in busta paga 25 centesimi per ogni Km fatto per raggiungere il posto di lavoro.
massimiliano arena
Caro abitante di borgata,
mi sta a cuore la tua rabbia, il tuo isolamento. Ti prego, raccontami quante promesse verranno a farti in questi mesi. Raccontami quanti di questi che vengono a farti promesse sono gli stessi che hanno già fatto le stesse promesse, senza mantenerle. Raccontami quanti si presenteranno con la stessa faccia di bronzo di sempre, magari con un pacco dono in mano, a chiedere un voto in cambio di promesse false. Poi, per carità, se hai voglia di crederci ancora, fai pure. Ma sappi che se li voterai, per avere riconosciuto un tuo diritto dovrai andare da loro, toglierti il cappello, portare loro i tuoi rispetti, chinare il capo e a mani giunte invocare il rispetto dei tuoi diritti sacri e santi.
Verrò a farti visita, voglio visitare casa tua e ascoltare i problemi di chi vive lontano dal centro. Non voglio essere io a dire ciò che la politica deve prometterti. Sarai tu a dirmi: Massimiliano, se vuoi il mio voto devi lottare per queste cose. Il programma elettorale per le periferie e per le borgate lo devi fare tu, che ne vivi il disagio ogni santo giorno.
Di sicuro una promessa posso permettermi di farla. Chi mi conosce sa bene che amo andare controcorrente. Per cui oltre a pensare a come avvicinarti al centro della città, voglio fare il contrario: fare in modo che il centro venga in borgata e in periferia. Come? Lo dobbiamo decidere insieme, non devi più permettere che siano altri a decidere delle zone in cui vivi. Non più come arrivare in centro, ma come il centro deve arrivare in periferia e in borgata. Non più borgate ricordate solo in campagna elettorale, ma borgate come memoria storica della nostra tradizione cittadina e contenitori culturali nei periodi delle ferie estive e delle principali festività dell’anno.
Come potrai leggere dalle altre lettere sin qui scritte, io sogno in grande, anche per te. Ebbene io sogno che per chi vive in centro venire in borgata sia una boccata di ossigeno, una passeggiata di salute.
massimiliano arena
Caro volontario,
mi sta a cuore la tua passione per tutto ciò che è bello e gratuito. In moltissime occasioni hai sopperito con la tua dedizione gratuita le mancanze delle istituzioni. Il tuo sforzo è esemplare e la vera politica sei TU. Conosco molto bene il mondo del volontariato e anche quel mondo ora sarà oggetto di falsi corteggiamenti di vari candidati. Sentiti libero nella scelta, ti prego solo di scegliere in virtù del curriculum del candidato, se ha mai fatto volontariato o se mai si è speso per le associazioni del terzo settore.
Voglio condividere tre idee che voglio portare avanti con te.
In qualità di responsabile provinciale delle Politiche Sociali e del Terzo Settore del Partito Democratico voglio portare a Foggia l’esperienza bolognese dei CIRCOLI APERTI: si tratta di un progetto pilota che su tutto il territorio della Provincia di Foggia darà la possibilità alle associazioni culturali, di volontariato e di promozione sociale di avere gratuitamente una sede per le proprie attività, le proprie riunioni e le proprie iniziative pubbliche. I circoli del Pd non son aperti tutti i giorni della settimana e pertanto potranno essere messi al servizio delle associazioni che non possono permettersi una sede.
Nessuna persona sola a Foggia: anziani, disabili, persone che sono sole devono contare sull’apporto del cuore grande dei volontari foggiani. Sogno che nei periodi più difficili dell’anno, quelli in cui più si sente al solitudine, come i mesi della calura estiva, ogni persona sola riceva in casa un libro, o un film e soprattutto la compagnia almeno una volta al giorno di un’anima bella con cui stare in compagnia.
Una cosa mi sta a cuore più di tutte: che ogni giovane foggiano provi l’esperienza del volontariato nei paesi più poveri dell’Africa, dell’America Latina e dell’Asia. Esperienze dall’altissimo valore umano che arricchiscono più del migliore dei master universitari. Agli studenti più meritevoli il Comune dovrà garantire questa esperienza: si tratterà non di un regalo, bensì di un investimento sul capitale umano di questa città.
massimiliano arena