Il piede che racconta

DOMENICA 19 DICEMBRE 2010

C’è un mondo
che ti mostra volti ricostruiti,
curve ritoccate e inutili nudità.
Da questa parte della sfera azzurra
tutto è al rovescio, tutto è a sud.

Primi a toccare terra
ultimi a congedarsi da lei.
I miei piedi piantano orme firmate
e la Pachamama non è ospite gradito
tra le lenzuola che mi scaldano di notte.
I piedi senza firma entrano nella terra
e lei entra in loro,
forse prova vergogna
o senso di colpa
per quelle piaghe, che parlano
di giorni tutti uguali.

Il sole con impeto
scolpisce ancora
la pelle segnata da raggi privi di scrupoli,
che, passionali di giorno,
di notte fuggiaschi come amante inaffidabile,
lasciano gelo e solitudine.

Mani e piedi, storie di vita
pochi sorrisi, nessuna lacrima,
tanti sguardi, persi all’orizzonte.

Un piede scappa, non mente
una mano ferisce, non tradisce.
Si può incrociare uno sguardo da un arto?
Questa è la Bolivia, questo è il sud del mondo.

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